La vittoria in Champions League del Barcellona, Estiarte team manager e quel “tiqui-taca” che sa tanto di waterpolo
Un bello spot per la pallanuoto l’abbraccio tra Manuel Estiarte e Pep Guardiola per festeggiare la Champions League targata blaugrana. Peccato che i più non sappiano chi sia quello che i meno hanno definito “il Maradona della pallanuoto”. Eppure chi scrive pensa che ci sia qualcosa, e non poco, di suo e della pallanuoto in questo Barcellona stellare.
L’accostamento tra prato e vasca a primo acchito è molto sforzato, l’unico punto di incontro sembra l’uso del pallone. Ma quel gestirlo con passaggi precisi per misura e tempo, quell’attendere il passo falso della difesa avversaria aprendola come un budino, quel trovare il compagno più libero anzicchè quello più vicino alla porta, tutto di marca catalana, sa in un certo senso di waterpolo.
Con le opportune modifiche, ovviamente. Per fare tutto ciò nel calcio è indispensabile una tecnica e una visone di gioco sopraffina, ma il “tiqui-taca”, per dirla come il compianto Andrès Montes Gonzales, che è diventato il simbolo del Barça e della nazionale spagnola, ha permesso ai catalani dopo la vittoria per manifesta superiorità contro una corazzata come il Manchester di essere definita la più bella squadra di calcio del mondo.
Sarà forse un sogno, sarà la vista offuscata di chi ama la pallanuoto, ma ci piace pensare che quel genio di “Manolito” Estiarte, oggi team manager del Barcellona, abbia portato qualcosa della sua splendida classe nell’ennesima vittoria della squadra di Guardiola.
E grazie a lui la pallanuoto ha avuto la sua fetta di gloria nel mitico Wembley di Londra!
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